Psicoterapia Sistemico Relazionale
Sezione a cura della Dott.ssa Carmela Vaccaro
“Un terapeuta sistemico-relazionale può essere paragonato a un tecnico con lenti zoom
Può ingrandire un particolare, ogni qualvolta desideri studiare il campo intrapsichico,
ma può anche osservare un campo più ampio”
Salvador Minuchin
La Psicoterapia Sistemico-Relazionale
L’approccio sistemico-relazione viene introdotto in Europa e in Italia da Mara Selvini Palazzoli durante gli anni ’70.
Secondo Irvin Yalom la psicoterapia è “ Far succedere qualcosa di emotivamente importante per poi ragionarci sopra”. La psicoterapia sistemico-relazionale parte dal presupposto che relazioni disfunzionali possono produrre un disagio personale, ma anche come un tratto patologico di personalità possa essere curato con l’aiuto della famiglia, l’approccio sistemico identifica, dunque, i fattori di cambiamento terapeutico non solo del paziente stesso, ma anche quelli attivabili attraverso la famiglia (genitori, fratelli o partner) per affrontare la sofferenza psichica con una visione sia individuale che relazionale.
A chi si rivolge la Terapia Sistemica?
Il Terapeuta Sistemico risponde principalmente a 4 tipi di domanda di aiuto psicologico
Domanda di Terapia Familiare da parte di genitori preoccupati per il figlio sofferente che di per sé non chiede una psicoterapia perché o non è in grado di farlo (bambino) o non è motivato, per esempio l’adolescente. Esiste una vasta gamma di letteratura sull’estrema difficoltà a ingaggiare in psicoterapia gli adolescenti definiti “sfidanti” o ad “alto rischio” o “resistenti”. L’incontro familiare aiuta l’adolescente a mettersi in gioco anche quando è riluttante poiché attivato dalle domande del terapeuta e dalle risposte dei familiari. Aiuta a comprendere l’origine del problema grazie la testimonianza di tutti i familiari e la raccolta della storia familiare che apre importanti riflessioni trigenerazionali. Favorisce un processo di riconciliazione, in quanto parlare insieme della sofferenza rappresenta un rituale fortemente simbolico di condivisione, appartenenza e sviluppo di riflessioni autocritiche che aumentano l’empatia.
Domanda Relazionale quando sono presenti disagi della relazione genitori/ figli e/o problema tra fratelli
Domanda di Terapia della Coppia dove l’accento è posto sulla relazione tra i coniugi. La richiesta d’aiuto può nascere da una crisi di coppia, dal profondo dolore legato a un evento, per esempio la scoperta di un tradimento, da una vita di coppia insoddisfacente ( mancanza di dialogo, noia, calo della sessualità, delusioni reciproche di fronte a eventi connessi della vita lavorativa, all’arrivo dei figli, alle tensioni con le famiglie d’origini), o da un alta conflittualità.
Domanda di Terapia Individuale con prospettiva relazionale, rispetto le relazioni in cui il soggetto è immerso, in un setting individuale. La richiesta è per se stessi, per un sintomo, per una difficoltà in una relazione importante, per una crisi personale.
Modalità di intervento
Dopo un colloquio iniziale in cui viene accolta la domanda di aiuto verrà proposto un periodo dai 3 ai 5 incontri di consultazione (individuale, familiare o di coppia). Alla fine del percorso di consultazione ci sarà la presa in carico e l’avvio della psicoterapia. Per i setting familiari e di coppia è prevista la co-terapia, cioè la presenza di una coppia di terapeuti.