Disturbo Bipolare e Social Network
Il disturbo bipolare è associato ad un significativo declino funzionale, cognitivo e sociale. Con il progredire del disturbo, spesso i pazienti manifestano deficit importanti rispetto al funzionamento sociale, che risulterebbero correlati all’indebolimento delle capacità cognitive. Questo aspetto poi va ad incidere sulla vita sociale e familiare della persona che soffre di tale disturbo, impattando anche il network di supporto sociale. Le relazioni che una persona mantiene nella propria vita, tra l’altro, giocano un ruolo chiave nel mantenere un benessere anche psicologico, permettendo di affinare la competenza sociale anche sul lavoro. All’opposto, il non essere coinvolti socialmente in relazioni significative è associato con una bassa qualità di vita.
L’era digitale ha imposto dei cambiamenti importanti nel modo di gestire le relazioni, basti pensare che oltre 2,3 miliardi di persone al mondo utilizzano internet sia per cercare informazioni che per comunicare. Nello specifico, è notevolmente aumentato l’utilizzo di siti di social network, tra cui facebook, che ad oggi è il più grande social network al mondo. I social network hanno cambiato il modo in cui si comunica e in cui si condividono o si ricercano informazioni, facendo emergere nuove dinamiche di interazione. Diverse ricerche condotte nell’ambito della psicologia sociale hanno evidenziato una forte associazione tra umore/salute e utilizzo dei social network, alcune delle quali hanno provato che esiste una correlazione tra utilizzo di internet o televisione e isolamento sociale, depressione, narcisismo e dipendenza.
Lo studio condotto in Brasile da Martini e collaboratori indaga invece il modo in cui l’indebolimento delle abilità funzionali e sociali proprio del disturbo bipolare possa impattare sul comportamento in internet, evidenziando come i pazienti affetti da disturbo bipolare abbiano un minor network di contatti su internet rispetto a un gruppo di controllo, costituito da soggetti che non soffrono di alcun disturbo psichiatrico. Rispetto all’indagine socio demografica si è visto che il gruppo di controllo era costituito da persone più frequentemente sposate, confermando l’idea che coloro che soffrono di disturbo bipolare hanno difficoltà relazionali anche quando non sono in una fase acuta del disturbo. Secondo Martini e colleghi, i pazienti affetti da disturbo bipolare risulterebbero avere meno amicizie sia nel mondo reale che su internet ed il loro comportamento online non corrisponderebbe a quello di chi non soffre di alcun disturbo psichiatrico ed ha la stessa età. Inoltre, tenderebbero ad usare internet ed i social network con meno frequenza rispetto al gruppo di controllo, esibendo una minore conoscenza informatica rispetto alla generazione d’appartenenza.